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L’ho scritto subito in stampatello sul blocco degli appunti dopo un intervento: gli associati di Azione Cattolica sono gli innamorati del reale, degli sguardi che incrociano, dei sorrisi che contagiano e dei corpi che stringono.

Associati corresponsabili. La corresponsabilità acquista per me oggi una potenza nuova e diventa sinonimo di Cura, di Attenzione e quindi ci permette di restare saldi nella realtà che siamo chiamati a vivere, sapendo di non essere soli, sapendo di poter contare gli uni sugli altri, con la consapevolezza piena di porteci, insieme, affidare al Signore. Durante le celebrazioni e i diversi momenti di preghiera vissuti con gli assistenti e i cardinali che si sono uniti a noi, sono stata colpita dall’unica voce che acclamava, dall’unica voce che rispondeva, dall’unica voce che cantava portando su quell’altare il “Sì” di 1200 persone lì presenti come rappresentanza dei 221.598 soci di AC, e aveva in sé tutti i sacrifici, la fatica e la Gioia di essere Chiesa.

Aver vissuto così intensamente questi giorni mi fa credere che è davvero possibile capovolgere la domanda rispetto alla nostra identità associativa: non più “chi siamo?” ma piuttosto “per chi siamo?” perché, seppur con le difficoltà, mano nella mano possiamo essere Testimonianza vera di una bella vita cristiana, democratica e impregnata del reale!

 

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