La via dell'abbraccio è la via della vita
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È stata una bellissima festa di famiglia!
80.000 tra ragazzi, giovani, famiglie, soci e simpatizzanti di Azione cattolica provenienti dalle diocesi di tutta Italia hanno riempito Piazza San Pietro la mattina del 25 Aprile.
La nostra associazione diocesana ha risposto in massa, partecipando con quasi 30 parrocchie, 20 pullman, per un totale di più di 1.100 iscritti. Per molti partecipanti questo è stato il primo evento nazionale di AC, una giornata sicuramente indimenticabile.
L’incontro, condotto dai presentatori Massimiliano Ossini e Antonella Ventre si è aperto con un momento di preghiera, presieduto da Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Generale dell’Azione Cattolica, che ci ha invitato in questo mondo e in questo tempo ad essere “soggetti attivi di evangelizzazione’’.
Durante la mattinata si sono susseguiti alcuni ospiti e protagonisti del mondo dello spettacolo che hanno animato la festa con testimonianze ed esibizioni. L’attore Neri Marcorè ha intonato La guerra di Piero di Fabrizio De Andrè e letto dei testi su alcune figure della Resistenza cattolica. I Rulli Frulli, band simbolo di inclusione ed integrazione, formata da 80 elementi, tra cui ragazzi e ragazze di diversa età e con diverse disabilità, che hanno fatto ballare la Piazza utilizzando strumenti realizzati tramite il riciclo di materiale di scarto.
Ed infine il cantante Giovanni Caccamo che prima ha dialogato coi ragazzi dell’ACR riguardo il protagonismo dei più piccoli in associazione, nelle comunità e nelle Chiese e al termine si esibito in una bellissima interpretazione de La Cura di Battiato.
Nel cuore della mattinata la Piazza, colorata da centinaia di striscioni e bandiere e cappellini gialloblù, ha accolto Papa Francesco intonando l'inno dell'evento '' A braccia aperte'', scritto e interpretato per l’occasione da Emanuele Fossi.
Alcuni piccolissimi dell'ACR della nostra diocesi, hanno anche avuto l’opportunità di incontrare da vicinissimo il Papa, ‘’scortandolo’’ sulla papamobile, nel giro in piazza San Pietro. Abbiamo chiesto ai piccolissimi dell'ACR di Santa Maria La Porta di Palo del colle, tutti tra i 3 e i 7 anni, di raccontarci la loro esperienza: ‘’Eravamo seduti in prima fila in attesa di salutare il Papa e all’improvviso un uomo della sicurezza ci ha chiesto se volessimo salire sulla Papamobile’’. Così con grande emozione Giuseppe, Anna, Alessandra, Luca, Sara e Leonardo, hanno accompagnato Papa Francesco nel suo lungo giro tra i settori della Piazza.
“Il Papa era felice e sempre sorridente con tutti, ha scherzato con noi e prima di scendere ha regalato a ciascuno di noi una caramella. Un’avventura che ricorderemo per sempre’’ hanno raccontato i ragazzi entusiasti e felici dell’esperienza unica vissuta.
Francesco si è rivolto poi al popolo di Ac, incentrando il suo discorso sul tema dell’abbraccio.
“Voi sarete tanto più presenza di Cristo quanto più saprete stringere a voi ogni fratello bisognoso con braccia misericordiose e compassionevoli’’.
Tre gli spunti di riflessione: l'abbraccio che manca, l'abbraccio che salva, l'abbraccio che cambia la vita. Troppi gli abbracci mancati o rifiutati spesso all’origine di pregiudizi, incomprensioni e sospetti fino a giungere a violenza e conflitti. Poi l’invito a non perdere mai di vista l’abbraccio misericordioso del Padre che salva.
“Lasciamoci abbracciare da Lui come bambini, per poter abbracciare i fratelli e le sorelle con la stessa carità.’’ Ed infine l’abbraccio che cambia la vita, “l’abbraccio della carità, unico contrassegno essenziale dei discepoli di Cristo…. Lasciate che sia essa a plasmare ogni vostro sforzo e servizio, perché possiate vivere fedeli alla vostra vocazione e alla vostra storia’’
Francesco, in conclusione, ha invitato tutta l’AC ad essere “atleti e portabandiera di sinodalità’’ incoraggiandoci ad attuare nelle parrocchie e nelle diocesi il cammino sinodale fatto sino ad oggi. Parole di gioia, di speranza ma anche di gratitudine quelle di Papa Francesco, parole che davvero abbiamo voglia di far risuonare a tutti nelle nostre associazioni e comunità parrocchiali, soprattutto ai tanti soci che non hanno potuto partecipare all’evento.
‘’A braccia aperte’’ è stato sicuramente un bellissimo modo di fare festa insieme, di rincontrarci dopo anni difficili, è l’invito a rimetterci a servizio di un Paese e di una Chiesa in punta di piedi ma con coraggio, passione e non lasciando indietro nessuno.
Gianmarco Giordano