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L’abbiamo atteso da tempo, ci siamo preparati, abbiamo discusso e finalmente eccolo arrivato.

Il sinodo è un valido strumento di conoscenza reciproca tra i Vescovi, di preghiera comune, di confronto leale, di approfondimento della dottrina cristiana, di riforma delle strutture ecclesiastiche, promozione dell’attività pastorale in tutto il mondo. Roma è “invasa” da vescovi provenienti da ogni parte del nostro globo accompagnati da una folta rappresentanza di giovani.

Il tema del Sinodo è “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” e, fondamentali, sono stati i lavori che ogni diocesi ha compiuto per preparare questo grande incontro: la lettura della realtà, dei sogni, delle paure, dei dubbi e anche domande e richieste che noi, giovani di oggi, poniamo alla Chiesa tutta.

In questi giorni di riflessione i giovani non sono oggetti delle attenzioni della Chiesa ma sono soggetti, sono membra attive di questo respiro ad ampio spettro. Papa Francesco ha detto: “la Chiesa è in debito di ascolto verso i giovani”, riconosce loro come parte privilegiata del popolo di Dio adatta a intercettare i cambiamenti culturali e le sfide del presente.

Quando c’è una meta, anche il deserto diventa una strada e in questo cammino bisogno tenere lo sguardo fisso all’orizzonte, non allo specchio. “Il cristiano è quello che prende le beatitudini e le mette in pratica, è lontano dalla mondanità e dal clericalismo; il vero potere è servire” ha detto Papa Francesco, durante l’evento speciale tenutosi nell’aula Paolo VI, a conclusione della prima giornata dei lavori del sinodo.

La speranza a cui ci affidiamo è quella che si parli "sui" giovani o "dei" giovani solo se si è disposti a passare abbastanza tempo "con" i giovani. Non vogliamo che questi ragionamenti avviati si concludano con una relazione finale, ma che siano generati processi ecclesiali capaci di farci interpretare tutto con uno sguardo fatto di fede e ci aiutino a compiere scelte coraggiose, per il bene della Chiesa e dei nostri territori.

Ogni associazione, comunità parrocchiale è chiamata a porsi delle domande alla luce di quello che sta accadendo per essere sempre di più casa accogliente per tutti, contribuendo così al sogno di Chiesa di Papa Francesco.

Auguriamo un “buon discernimento” a tutti i padri sinodali, buon lavoro!